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TRA LE PREMIATE, LUCIANA DELLE DONNE NELLA CATEGORIA “IMPRENDITORIA PER IL SOCIALE”

 

Luciana Delle DonneConosciamo meglio Luciana Delle Donne, manager di estrazione bancaria che, dopo venti anni di carriera nel mondo della finanza, cambia direzione creando Made in Carcere, una società no-profit che si occupa del reinserimento sociale delle persone svantaggiate e dei detenuti promuovendo attività imprenditoriali tra le mura carcerarie. A lei va il riconoscimento nella categoria “Imprenditoria per il sociale”.

 

 

Classe 1961, Luciana Delle Donne è una manager con marcata esperienza nel Change Management e nell’Innovazione Strategica in ambito tecnologico ed organizzativo. Nella sua carriera è stata responsabile della Divisione Banca 121, dello Sviluppo Canali Innovativi Sanpaolo IMI Wealth Management e della Piattaforma Servizi delle Fabbriche di prodotto (WM). Ha inoltre creato la prima banca online in Italia.

 

Nel 2006, dopo venti anni di carriera nel mondo della finanza, Luciana decide di dedicarsi a un impegno ben diverso: rendere le differenze tra le persone un valore aggiunto trasmettendo sentimenti di fiducia e di entusiasmo in coloro che vivono una situazione di disagio o di svantaggio sociale. Crea quindi Officina Creativa allo scopo di diffondere modelli culturali che producano nuove forze per il cambiamento. Il primo progetto cui dà vita è Made in Carcere, una società no-profit che si occupa del reinserimento sociale delle persone svantaggiate e, in particolare, dei detenuti. Il secondo brand con cui opera è invece 2nd Chance.

 

Luciana Delle Donne non è soltanto un’imprenditrice sociale. Se chiedi nella sua comunità cosa Luciana rappresenta, di lei raccontano che è un punto di riferimento, una bussola, una persona che c'è sempre. La sua stessa storia è un insieme di tante storie che si sono susseguite e, in qualche modo, concatenate; con un passato da top manager nel mondo bancario ed un presente e un futuro proiettati nel sociale. Nel 2004 Luciana lascia Milano e torna nella sua Lecce con l’intento di crearsi una famiglia; lì decide che è il momento di voltare pagina. Ritiene di aver guadagnato abbastanza, forse troppo, senza avere mai avuto il tempo di pensare ad altro se non ai numeri e a raggiungere gli obiettivi che il suo lavoro le ha imposto. Capisce dunque che è arrivato il momento di dire basta e di pensare agli altri, soprattutto a tutti coloro che hanno il diritto di avere una seconda possibilità. Con Officina Creativa ha quindi l’idea vincente di promuovere un’azione imprenditoriale dentro le mura carcerarie.

 

Quella di Officina Creativa è una bella storia da raccontare, una storia nella quale buon senso e creatività si legano. Il progetto consiste nella raccolta di tessuti di recupero e nella realizzazione di prodotti all'interno dei laboratori del carcere. In Made in Carcere operano infatti donne detenute che imparano ed acquisiscono una nuova professionalità dimostrando che il bello esiste e va ricercato ovunque.

 

Dislocato in diversi territori, Made in Carcere vede oggi, tra Lecce e Trani, oltre venti donne lavorare insieme a detenute di tipo comune, di massima sicurezza e donne in semi libertà. Nel progetto sono accolte anche donne vittime di tratta alle quali viene insegnato a cucire permettendo loro di tornare ai propri paesi d’origine dopo aver acquisito una competenza specifica e quindi una dignità lavorativa.

 

I progetti di Luciana sono tutt’altro che statici, anzi si specializzano e si moltiplicano. In ambito maschile, insieme ad altri detenuti, è stata avviata la Cittadella del tessile nella quale si concentrano la logistica della “banca del tessuto “, la sala taglio e la stampa di etichette. Grazie ad essa, Luciana oggi offre un'opportunità di lavoro e uno stipendio a persone spesso invisibili dando una nuova dignità ai prigionieri e alle loro famiglie, e rompendo la catena del destino fatale.

 

Il suo sogno è quello di trasformare il PIL in PIF, e quindi passare dal prodotto interno lordo ad un nuovo strumento di misura: la felicità. Vuole infatti dimostrare che fare del bene fa bene. “Se lavoriamo per un benessere comune è molto più facile essere felici. Il sorriso sano delle persone che ricevono un aiuto, un indirizzo, uno stimolo ripaga di tutti i sacrifici". 

 

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