LIDIA VIVOLI: "CHE OGNI DONNA POSSA OTTENERE IL RISPETTO CHE MERITA OGNI ESSERE UMANO"

Lidia Vivoli ha ricevuto il Premio Internazionale Semplicemente Donna nel 2017, quando è diventata la nostra “Donna Coraggio”.

Lidia si definisce una sopravvissuta. E di fatto lo è. Scampata alla morte in una notte di terrore, quando il suo compagno l’ha ridotta in fin di vita colpendola e pugnalandola con le forbici. Il suo percorso di rinascita passa anche attraverso la sua opera di testimonianza e di sensibilizzazione delle nuove generazioni, lavorando affinché le istituzioni vadano in soccorso a tutte quelle donne che, come lei, hanno subito violenza e hanno trovato il coraggio di denunciare.

In vista della ricorrenza del 25 novembre, Lidia ci ha inviato il suo messaggio:

"Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di dedicare un’intera giornata alla lotta contro la violenza sulle donne. È stata scelta la data del 25 novembre, momento in cui oggi, in tutti, paesi vengono organizzate manifestazioni legate a questa tematica. Io ho 49 anni e nel 2012 sono sopravvissuta a un tentato omicidio e sequestro da parte del mio ex compagno. Sono riuscita a sopravvivere non solo fisicamente, ma anche a ricostruirmi una vita perché sono del parere che noi donne abbiamo il diritto di vivere serenamente.

Per questa mia vicenda, ho avuto l’onore di ricevere tanti premi, ma quello che mi sta più a cuore è il Premio Internazionale Semplicemente Donna che, ogni anno, viene conferito a tante donne nella splendida cornice del territorio aretino. Questo riconoscimento, fortemente voluto dagli organizzatori Angelo Morelli e Chiara Fatai e dalla presidente di giuria Patrizia Macchione, premia non soltanto donne che si sono distinte nel campo dell’imprenditoria, nel sociale o in molti altri ambiti, ma anche gli uomini. Perché anche loro sono vicini a noi in questa lotta e, accanto ai violenti, esistono invece tantissimi uomini che sono meravigliosi.

Il Premio Internazionale Semplicemente Donna è importante per diversi motivi. Da un punto di vista sociale, culturale ed educativo, durante i giorni della manifestazione, le premiate e i membri della giuria incontrano gli studenti offrendo loro testimonianze delle proprie esperienze, dal punto di vista umano, la manifestazione crea un tessuto di relazioni che permangono nel tempo. Io stessa ho avuto l’onore di entrare a far parte della giuria e diventare ambasciatrice del premio, ed ogni anno ci siamo ritrovati per portare avanti i nostri progetti.

Quest’anno, purtroppo, non sarà possibile incontrarci a causa dell’emergenza Covid, ma l’affetto e il rispetto che nutriamo per questa manifestazione rimane invariato. La nostra stessa lotta si fa più forte in questo periodo in cui molte donne sono costrette a restare chiuse in casa insieme all’uomo che può far loro violenza. E quando parlo di violenza, ricordo che ne esistono di tanti tipo: da quella psicologica a quella fisica passando per quella economica. Perché finché una donna non sarà libera di lasciare il proprio uomo e di decidere autonomamente per la propria vita, non potremo mai mettere un punto di fine a questa storia. La mia lotta consiste infatti nell’impegnarmi affinché ogni donna possa ottenere il rispetto e la dignità che merita ogni essere umano."

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