A ZAKIA SEDDIKI ATTANASIO IL RICONOSCIMENTO NELLA CATEGORIA "IMPEGNO SOCIALE E CIVILE"

Conosciamo meglio ZAKIA SEDDIKI ATTANASIO, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, assassinato in Congo nel 2021, e presidente fondatrice dell'associazione umanitaria Mama Sofia, che si pone come obiettivo quello di migliorare la vita di donne e bambini in difficoltà nella Repubblica Democratica del Congo con diversi progetti nel settore sanitario, dell'educazione e per l'accesso all'acqua. Per il suo “Impegno sociale e civile”, a lei va il X Premio Internazionale Semplicemente Donna.

Un istante. Un solo unico istante può cambiare tutto per sempre. È il 22 febbraio 2021 quando l’ambasciatore italiano della Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustafà Milambo, vengono assassinati in un agguato. Per Zakia Seddiki, proprio da quel 22 febbraio, certi confini hanno perso nitidezza. Alcune indimenticabili certezze, però, restano scalfite nella sua anima: la voglia di Luca di aiutare il prossimo con una fondazione, lo straordinario papà che era con le tre piccole di casa e il loro amore.

“Ci siamo conosciuti il giorno di San Valentino, mentre Luca era console in Marocco. È nato subito un legame alchemico, qualcosa che andava davvero oltre al fisico. Mi ha fatto vivere come in una fiaba, con le nostre avventure e i nostri progetti. E grazie a questo abbiamo superato tutte le differenze di cultura e di religione». Luca era un sognatore ed è proprio per questo che aveva deciso di intraprendere la carriera diplomatica. Un percorso complicato che non permette a nessuno di mettere salde radici in un’unica meta. Così quando Luca viene trasferito in Congo, tutta la famiglia resta al suo fianco. E proprio in Congo prende vita l’associazione Mama Sofia, nata con lo scopo di seguire i bambini di strada dando loro istruzione e formazione. Una realtà umanitaria che ha contribuito a insignire i coniugi Attanasio del Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020.

Dopo la morte del marito, Zakia insieme a molti altri testimoni hanno voluto raccontare l’ambasciatore del sorriso nel libro “Luca Attanasio. Storia di un ambasciatore di pace”, scritto dal giornalista Fabio Marchese Ragona. E proprio in memoria di Luca, Mama Sofia è diventata anche una Fondazione italiana volta a difendere il valore della pace e dare voce a chi non ha voce nel mondo. Il suo motto è “Sognare una realtà più bella. Insieme è possibile” e il suo logo, per volere di Zakia, raffigura un bambino che, con un pennello, attinge ai colori più vivaci della tavolozza per dipingere uno stormo di uccelli che volano liberi nel cielo. Oggi grazie a Mama Sofia, i cui collaboratori lavorano tutti a titolo gratuito, sta continuando a realizzare i progetti che aveva insieme a Luca occupandosi anche della ristrutturazione della maternità dell'Ospedale di Kinshasa, delle Suore della Congregazione delle Poverelle dell'Istituto Palazzolo di Bergamo. La sua determinazione ha, inoltre, permesso la nascita della Rete Congo con ForumSaD, che riunisce 14 organizzazioni impegnate a lottare ogni giorno per i diritti dei bambini, e con la quale compirà il viaggio che doveva fare Luca in veste di diplomatico, grazie al progetto denominato “I bambini dell'ambasciatore”.

Nonostante i dolore, il sentimento che lega Zakia all’Africa non è cambiato: questo Paese le ha insegnato tanto.  E ancora adesso “mi aiuta anche a trasmettere un messaggio di pace: che la violenza non si ferma con la violenza. Per questo continua il mio impegno in Congo, soprattutto per l’amore che ho per questi ragazzi con cui sono sempre in contatto”.